Ciminna, anticamente nominata “Palermo la Nica”, è uno dei borghi collinari del palermitano tra i più interessanti dal punto di vista storico-culturale.
La storia, le tradizioni, rappresentano l’anima di un territorio, Ciminna è un esempio concreto di una realtà rurale dove le risorse artistiche e naturalistiche si uniscono per regalarci un quadro d’insieme di grande valore.
Ciminna è il paese delle chiese, dei ministri del culto e della musica. La sua ricchezza artistica è il frutto dell’opera di celebri pittori e scultori del XVI e del XVII secolo come Simone di Wobreck, Scipione Li Volsi, Pietro Novelli, Vincenzo La Barbera, Geronimo Gerardi, Filippo Randazzo, Vito D’Anna, i Gagini, i Li Volsi, B. Valenza, Filippo Quattrocchi e Antonino Barcellona. Molti anche gli artisti e i personaggi illustri nati a Ciminna, fra i più importanti ricordiamo Francesco Giganti, Melchiorre Di Bella, Vincenzo e Don Paolo Amato, vero interprete del Barocco palermitano della seconda metà del Seicento, Padre Pasquale Sarullo, l’antropologo Vito Graziano e i compositori Maestro Antonino Cuti e il Maestro Gabriele Bonanno.
Tra le bellezze monumentali: la Chiesa Madre dedicata a Santa Maria Maddalena, le chiese di San Giovanni Battista, detta del Crocifisso nero, di San Francesco d’Assisi, di San Domenico e quella di San Francesco di Paola.
Di particolare interesse è la Biblioteca Comunale sita nei locali nell’ex Convento di San Francesco d’Assisi con annessa Biblioteca Cappuccinorum (sec. XVI-XIX) che custodisce un incunabolo del 1492, dal titolo Supplementum Chronicarum. La sezione dedicata alla letteratura moderna comprende molti volumi sul Risorgimento in parte donati da Francesco Brancato, storico ciminnese, a cui è intitolata la Biblioteca stessa, e in parte acquistati dalle Amministrazioni comunali che nel tempo si sono succedute.