Dedicata a Santa Maria Maddalena, la chiesa risulta esistente già nel 1230. Divenne sede parrocchiale dal 1494. Conserva l’assetto plano-volumetrico della ricostruzione quattro-cinquecentesca. La facciata, accosta elementi gotici (lesene, portale, rosone) e barocchi attribuibili agli interventi (1694-1702) diretti da G.B. Mansella, cugino ed allievo di Paolo Amato.
Nella parte destra entrando, troviamo il “Fonte battesimale” in pietra e marmo del XVII secolo, accanto un quadro di “San Benedetto in gloria” del pittore Filippo Randazzo, successivamente un quadro del pittore Vincenzo La Barbera “DormitioVirginis” del 1608; salendo verso l’altare troviamo la Cappella dedicata a Sant’Andrea, scultura di Filippo Quattrocchi del 1796, all’interno si trovano una tela raffigurante “Lo Spasimo” olio su tela del XVIsecolo, opera del pittore olandese Simone Wobreck; un quadro di “Santa Maria Maddalena” di pittore ignoto del XVII secolo e due tombe ai lati in marmo dei nobili Baroni di Ciminna.
Proseguendo la visita troviamo un’altra cappella dedicata al S.S. Crocifisso, ex Cappella Santi Simone e Taddeo, del 1531. In essa troviamo un “Crocifisso in legno” del 17XVII secolo, un quadro raffigurante gli “Apostoli Simone e Taddeo” opera del pittore Melchiorre Di Bella del XVIII secolo, un quadro raffigurante “Santa Rosalia” del pittore Geronimo De Gerardi del 1625, una statua raffigurante “San Michele Arcangelo” ed un’altra raffigurante “San Rocco” opera dello scultore Bagnasco ed infine un ’opera in legno realizzato dallo scultore Giuseppe D’Angelo di Monte Erice.
Guardando in fondo, si osserva la Cappella del S.S. Sacramento con un altare in argento balzato, realizzato nel 1794 dagli argentieri di Palermo. Una tela in matita e pastello rappresentante “l’Ultima cena” di Melchiorre Di Bella ed un quadro raffigurante il “Martirio dei diecimila”del XVII secolo. Accanto si entra nella Sagrestia nuova, dove possiamo osservare un trittico di marmo di scuola gaginiana, moltissimi quadri tutti olio su tela raffiguranti gli Arcipreti che si sono succeduti, una portantina del XVIII secolo, nonché’ dei bellissimi paramenti sacri che vanno dal XVIIal secolo.
E infine un quadro olio su tela che rappresenta “l’Adorazione del S.S. Nome di Gesù” del pittore monrealese Pietro Novelli. Ritornando per passare nella navata sinistra, ci troviamo di fronte a due sublimi opere d’arte: il “Coro” e “l’Altare Maggiore”. Il Coro in legno intagliato è opera del famoso intagliatore palermitano Giuseppe Dattolino, realizzato nel 1619, mente l’Altare Maggiore è l’opera magna dei fratelli Li Vorsi da Tusa. Essa è divisa in sezioni: una parte rappresentata dalla “Chiesa militante in terra”, con le statue dedicate agli Apostoli e con al centro la Maddalena, titolare della Chiesa, la “Apostola Apostolorum” che per prima annunciò agli Apostoli la resurrezione di Gesù. La parte superiore rappresentata dalla Chiesa trionfante in cielo con le statue degli Evangelisti e sopra di essi al centro l’effige del Padre Eterno che sovrasta con il piede la sfera celeste a simboleggiare il dominio dell’universo, con accanto una schiera di Angeli e Serafini che cantano e suonano strumenti dell’epoca. La parte superiore al catino si chiude con le statue di San Pietro e Paolo quali punti di congiunzione fra la terra e il cielo. Nella parte superiore ancora la figura di Eva e a destra quella di Adamo.
Passando nella navata sinistra, possiamo osservare presso il coro il “Trono Papale”, utilizzato ogni qualvolta il Papa viene in visita in Sicilia; a seguire la Cappella dedicata alla “Madonna dei liberi infermi” con al centro una “Madonna col bambino”, in marmo realizzato dallo scultore palermitano Vincenzo Guercio nel 1612, mentre il quadro raffigurante San Gregorio è stato realizzato dal pittore Ciminnese Francesco Gigante nel XVII secolo. Accanto si osserva un quadro raffigurante l’Immacolata Concezione del XVIII secolo; vicino ancora, si trova la cappella dedicata a Santa Rosalia e in essa si trovano: un polittico, olio su tavola attribuita al pittore Nicolò da Pettineo della metà del XV secolo, proveniente dalla Chiesa del Purgatorio, una statua in legno dipinta e indorata raffigurante San Pietro del XVII secolo, un quadro a olio su tela raffigurante “Gli Agonizzanti “ del XVI secolo, infine un busto in stucco del Principe di Ciminna Guglielmo Graffeo del XVIII secolo.
Lateralmente alla Cappella, in alto si osserva un pregevolissimo organo a canne perfettamente funzionante, opera del Maestro Raffaele Della Valle di Palermo. Il palco e la parte superiore indorata sono stati realizzati dal maestro Francesco Barberi nel 1604. Accanto all’organo si nota un quadro raffigurante la” Madonna del fervore” del XIX secolo, a seguire un altro quadro raffigurante “Sant’Agnese” del XVIII secolo e infine un ultimo quadro raffigurante “La donazione delle chiavi da Gesù a San Pietro” del pittore Vincenzo La Barbera del 1629. Prima di uscire dal tempio, si può osservare il “Cilio di Sant’Antonio Abate” opera in legno dipinto e indorato da uno scultore ciminnese del XVII secolo.
In sacrestia collezione di ritratti, alcuni eseguiti dal ciminnese P. Pasquale Sarullo. Nel 1962 è stata sede di alcune riprese del film capolavoro di L. Visconti “IL GATTOPARDO”