Essa è esposta verso l’abitato e confina da un lato col cimitero comunale e dall’altro lato con l’ex convento. Esso fu fondato a richiesta dell’Ill.mo Don Giovanni Ventimiglia, marchese di Geraci e padrone di Ciminna nel 1588 con la benedizione dell’Ill.mo Monsignore Don Cesare Marullo Arcivescovo di Palermo. Ma il vero fondatore fu l’Ill-mo Don Marco Mancini, marchese dell’Ogliastro, che per devozione all’ordine fece quasi tutte le spese della fabbrica.
La comunità religiosa divenne una delle più importanti nella provincia cappuccina di Palermo. Il convento di Ciminna fu designato dai superiori dell’ordine come sede di noviziato e di studi. La chiesa fu costruita nella stessa epoca del convento per uso dei religiosi, ma nel 1755 fu rinnovata dalle sue fondamenta e ridotta nella forma attuale. Fu in seguito arricchita da pitture e molte reliquie, principalmente i corpi di San Aurelio e San Felice martire. Avvenuta la legge di soppressione nel 1866, il convento fu comprato dal Canonico Francesco Savona, la chiesa fu ceduta al Comune di Ciminna con tutti gli arredi sacri.
All’interno:
- Reliquiario contenente molte reliquie di santi martiri XVIII secolo e i corpi di san Aurelio e san Felice martire
- Maria Assunta (olio su tela) opera attribuita a Padre Fedele da San Biagio Platani XVIII secolo
- Resurrezione di Lazzaro (olio su tela) opera attribuita a Padre Fedele da San Biagio Platani XVIII secolo
- San Vito nella caldaia bollente (olio su tela) opera attribuita a Padre Fedele da San Biagio Platani XVIII secolo
- Crocifisso spirante (legno policromo dipinto) opera attribuita a Fra Benedetto Valenza da Trapani XVIII secolo